La
Chiesa del nuovo Millennio ha scritto una pagina che rimarrà nella storia.
Papa Woityla, infatti, alla vigilia dei suoi 80 anni, il 13 maggio, a Fatima
(in occasione della beatificazione dei pastorelli Francisco e Jacinta), ha
deciso di rendere pubblico il terzo segreto della Madonna di Fatima. Non di
nuove guerre, non di apocalissi si trattava, ma dell’attentato di cui fu
vittima il 13 maggio del 1981 Karol Woityla e delle lotte incessanti degli
atei contro la Chiesa e i cristiani.
Era
dal 1917 - quando la Madonna, a Fatima, in Portogallo, svelò tre segreti a
tre pastorelli, Francisco,Jacinta e Lucia – che si favoleggiava sul
contenuto della profezia, perché si pensava contenesse un messaggio
terribile per l’umanità…una nuova guerra mondiale?…la fine del
mondo?…ipotesi catastrofiche, avvalorate anche dal fatto che Lucia
(diventata suora, unica superstite oggi 92enne-dei tre testimoni del
messaggio, in quanto i fratellini Francisco e Jacinta morirono
prematuramente), che iniziò a fissare su carta il segreto nel 1941, per
consegnarlo al Vaticano nel 1955, ha sempre affermato che il terzo segreto
non dovesse essere divulgato prima del 1960. Papa Roncalli, poi, che nel ’59
lesse la lettera, ne vietò la diffusione e lo scrittore Jacques Vallee,
testimone del fatto, sostenne che sul volto del Papa, dopo la lettura del
messaggio,si dipinse un’espressione di terrore.
Dunque, mentre le prime due parti del messaggio sono state svelate (la prima
riguardava la fine della 1° guerra mondiale, l’inizio di un altro conflitto
sotto Pio XI e la morte proprio
dei piccoli Francisco e Jacinta, e la
seconda, invece, l’affermazione dell’Urss come potenza mondiale atea e la
sua riconversione al cattolicesimo dopo il crollo del comunismo), il terzo
segreto è sempre rimasto nel mistero, avvolto da un velo di paura. Fino ad
oggi, fino a quando il nostro amato e instancabile Papa ha deciso che il 13
maggio, l’enorme spiazzo davanti al Santuario di Fatima (e mai luogo poteva
essere migliore), dovesse essere lo scenario nel quale rivelare al mondo il
messaggio della “Bellissima Signora”, conosciuto sino a quel momento solo da
suor Lucia, dal Papa, dal cardinale Ratzinger e da monsignor Capovilla. E ha
scelto il cardinale Sodano, segretario di Stato Vaticano, per far annunciare
i punti cardini del mistero, in attesa della pubblicazione, a breve, del
testo integrale.
Il
cardinale Sodano ha così parlato davanti alla folla - che non sapeva di essere
testimone di un evento storico - di “un vescovo vestito di bianco che cade a
terra morto”, appunto Papa Woityla quando fu sparato in piazza San Pietro da
Alì Agca), della lotta (terminata in Urss ma non in altre parti del mondo)
“dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani” e dell’immane sofferenza
dei “testimoni della fede” nel 900. Poche parole, pregnanti, che hanno
commosso il mondo, e il segreto di Fatima non è più.
Papa
Woityla ha sempre sostenuto di essere stato salvato, quel 13 maggio 1981,
dalla Madonna di Fatima, e infatti la pallottola sparata da Alì Agca seguì
un percorso strano e inspiegabile, sfiorando gli organi vitali e lo stesso
Alì Agca ha sempre affermato che quel giorno fu vittima di un disegno
soprannaturale e, quando impugnò la pistola, “una mano sparò e l’altra guidò
il proiettile”.
Dunque, è la fine di neri presagi, di scenari catastrofici, ma…ci
chiediamo…è davvero solo questo il terzo segreto di Fatima? E se il Papa
avesse deciso di far emergere solo la parte più morbida del messaggio della
Madonna, per mettere a tacere le voci e porre fine a illazioni e paure?
Pubblicato nel giugno 2000 sul mensile “Proposte di classe”
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