Angolo ripiegato:  
GRANDE FRATELLO O GRANDE BORDELLO?!?
C'era una volta la televisione...
Inchiesta su "Il Grande fratello": grande successo di pubblico, ma... Piace davvero questa nuova televisione?
di Daniela Adamo
 

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene si, anche noi parliamo de "Il grande fratello "!      

Non sfuggiamo alla regola che lo vuole argomento del giorno e, anche se malvolentieri, dobbiamo ammettere che gli autori e coloro che hanno deciso quest'operazione  (perché sia chiaro che non è una trasmissione televisiva!)  hanno ottenuto il loro scopo: che se ne parlasse!  "Il grande fratello" è un grande business, un operazione commerciale in grande stile, una novità strombazzata come evento televisivo da molto prima che cominciasse. Normale che chi ha nel suo DNA piccole dosi di curiosità, un po' s'intrigasse.  Se poi aggiungiamo che Canale 5 lo sta propinando in tutte le salse, che è divenuto anche un fenomeno editoriale grazie ad un giornale apposito e fra poco certamente nasceranno anche i gadgets si capisce perché tutti ne parlano, perché anche chi vorrebbe disinteressarsene si ritrova davanti, senza andarsele a cercare, le facce di Pietro, Cristina e Salvo!

Il nostro giornale non ha voluto prendere posizioni, così ha condotto un'inchiesta  (telefonica e via Internet), per conoscere un po' più a fondo il giudizio degli italiani su "Il grande fratello".

Ad un campione di 150 persone, soprattutto del Sud Italia, abbiamo posto le seguenti domande:

- Cosa ne pensi del programma "Il grande fratello"?

- Avresti partecipato anche tu?

- Come giudichi e vedi i ragazzi che stanno chiusi nella "grande casa"?

- Sei favorevole o contrario a questo nuovo modo di fare televisione?

Alessandro Lukacs

I risultati, ad essere sinceri, non ci hanno sorpreso più di tanto... Alla prima domanda, 30 persone hanno risposto di non seguire il programma e di non esserne interessati; 40 intervistati, soprattutto giovani da 20 a 35 anni, hanno ribadito che seguono le vicende di Marina e compagni e le trovano avvincenti ma, ad esempio, Paola, ventiquattrenne napoletana, precisa che l'operazione avrebbe potuto avere un reale interesse se non ci fosse stato un premio finale in palio, per vedere come e cosa fanno tante persone, che non si conoscono, costrette a vivere insieme per 100 giorni, così, invece, non sono naturali perché fanno di tutto per risultare simpatiche e arrivare a vincere la somma in palio. Ottanta persone non gradiscono il programma; di esse, il 30% lo trova noioso e senza ritmo, il 30% sostiene che è da vedere quando non si ha altro da fare, il restante 40% pensa che il tutto sia combinato e non frutto naturale, come invece si vuol far credere. Alla domanda  "Avresti partecipato anche tu?", solo 45 intervistati  (tutti giovani, da 20 a 35 anni) hanno risposto di sì, per gli altri è inaccettabile la condizione di essere spiati, sempre, e di essere sottoposti a regole assurde. Esprime bene il concetto Sonia, 33 anni, di Napoli, la quale ha detto di non poter accettare di essere in cattività.  "Come giudichi i ragazzi che stanno chiusi nella 'grande casa'?"...  A questo quesito, il 50% degli intervistati si è diviso equamente sul giudizio...  simpatici e interessanti o stupidi e vuoti; il 50% invece li considera dei buoni attori, persone spinte da una forte dose di esibizionismo e tanta voglia di pubblicità. Infine, all'ultima domanda, un terzo degli intervistati ha risposto che, si, questa nuova televisione dovrebbe avere un futuro, perché, ad esempio per Silvia, 22 anni, di Casoria (Napoli), è appunto un genere innovativo, mentre Silvio, ventiduenne napoletano, apprezza il tentativo di interazione, che andrebbe a suo dire aumentata. I commenti dei due terzi che hanno asserito di essere contrari a questo nuovo modo di fare TV, sono stati molto vari. Chi non approva questa TV "guardona"; chi trova questo tipo di trasmissione noiosa e senza mordente; chi afferma, come Adriana, 29 anni, e Sandra, 31 anni, di Napoli, che "Il grande fratello" deve rimanere un caso isolato; chi, e sono i più, sostiene l'inutilità della stessa, non essendo riuscito a intuirne lo scopo e non trovandola assolutamente costruttiva.

"Il grande fratello" è un classico figlio del nostro tempo, dove si corre alla ricerca del nuovo per fare scalpore, per mettersi in mostra, far comunque parlare, perché il normale non soddisfa più. Più che il contenuto, conta l'apparenza e questo è proprio il sale di questo programma (che solo per comodità stiamo chiamando tale...) targato Mediaset.

 Mascia Ferri

I suoi protagonisti sono dei Signor nessuno (o meglio, erano...) che la cronaca sta innalzando a divi navigati. La nostra inchiesta a quali conclusioni ha portato... Ha ribadito proprio che "Il grande fratello" trova i suoi proseliti tra i giovani, che sono più che altro incuriositi dalla cosa e interessati a partecipare in prima persona, soprattutto per accaparrarsi la somma in palio. Gli altri, e sono i più, non capiscono quale voglia essere lo scopo del programma.

Cosa potrà mai interessare alla gente vedere ciò che fanno dieci ragazzi (tanti erano all'inizio, prima che man mano, uno alla volta, alcuni venissero eliminati) chiusi in una "grande casa", dieci ragazzi limitati nelle loro abitudini, perché non hanno orologi, non possono utilizzare cellulari, TV, radio, carta e penna?...  Ecco che tra di loro nascono delle storie, degli intrecci sessuali, ad uso e consumo del Dio audience, ecco che vien fuori che i protagonisti erano sì sconosciuti al grande pubblico ma ognuno di loro aveva già mosso un qualche passo nell'ambiente dello spettacolo, seppur a livello di provino, ecco che chiaramente si intuisce che Marina & C. sembrano spontanei, in realtà ognuno di loro recita una parte, magari stabilita a grandi linee prima di entrare nella casa. E molti, non a caso, li hanno definiti dei buoni attori. Dunque, se poteva avere un qualche interesse assistere alla vita in comune di dieci persone che non si conoscevano ed erano isolate dal mondo, ricordiamoci che nulla di quanto essi fanno è naturale, perché sanno di essere sotto l'occhio vigile e costante delle telecamere e, perciò, ogni loro mossa è falsata.

Una realtà finta, si, vissuta per far accanire il telespettatore. Anche il cosiddetto voyeurismo, che molti hanno asserito potrebbe far scattare  "Il grande fratello" nella gente, non ha ragione d'essere, in quanto il voyeur è colui che gode a spiare persone nelle loro azioni più intime e nascoste; qui i protagonisti sono coscienti di essere spiati, sempre, quindi non fanno nulla che non vogliano fare.

Insomma una TV che va nella direzione sbagliata.  Non ci spiegheremo mai quale insegnamento possa dare, che interesse possa avere il vedere una ragazza che prepara il caffè o lava i vetri o un altro che cucina, quando poi non li vedi tutti in gruppo che ballano, dipingono o cantano (per seguire le direttive del "fratello") e sembrano piuttosto dei tipi che un po' hanno perso il lume della ragione!

Non dimentichiamo, infatti, il lato seriamente negativo di questa "trasmissione"...  I ragazzi devono vivere al di fuori della realtà per 100 giorni, non per 10. Se all'inizio l'esperienza può essere simpatica e divertente, perché nuova, dopo uno o due mesi può subentrare la noia ed anche la paura, come ha affermato il noto psicanalista Aldo Carotenuto. La casa assume l'aspetto di un manicomio perché i ragazzi sono obbligati a stare in quegli spazi, a non poter fare le cose più elementari, a vivere, periodicamente, lo stillicidio delle nominations e delle esclusioni (ogni 15 giorni uno di loro, fra due "nominati" dai compagni, viene votato dal pubblico e fatto uscire dalla casa). Non un gioco innocente, insomma. Chi ci può assicurare che domani qualcuno dei ragazzi in questione non possa avere conseguenze a livello psicologico? Forse nemmeno i ragazzi hanno pensato a questo, spinti dal fatto che, bene o male, l'avventura comunque porterà nelle loro tasche 100.000 £. per ogni giorno di presenza al  "Grande fratello" e, ancor di più, potrà cambiare la loro vita, regalandogli una popolarità enorme ed insperata ed un futuro, chissà, nel mondo dello spettacolo.

Questa televisione comunque va fermata e non dovrebbe essere appoggiata da personaggi di spicco che danno quel che di "idolo" a ragazzi sconosciuti e che nessun merito artistico hanno. E' una TV finta, che vuole cambiare il modo di fare televisione, che toglie allo spettatore il gusto ed il piacere di assistere ad una storia o ad uno show e gli serve su un piatto d'argento una bella porzione di polvere. Una TV verità, che ci mostra la vita quotidiana? No, assolutamente, è solo un assistere ad un lento e inesorabile declino della televisione.

 

Pubblicato nel dicembre 2000 sul mensile “Proposte di classe”          

 

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