Li
vedi aggirarsi per le strade, affollate o deserte non fa differenza, nelle
auto, sugli autobus, sui treni, dovunque…Parlano apparentemente da soli e li
guardi stupito, ponendoti seri dubbi sulla loro integrità mentale! Sono i
figli dell’incomunicabilità, di questa Società che sta spazzando sempre più
via il gusto di parlare col prossimo.
E’ routine, quando si va al lavoro o
si passeggia, vedere i più che parlano al telefonino, magari per dire a casa
“Sto arrivando” o per chiedere all’amica “Novità?”. Pochi passi e scorgi un
filo che pende dall’orecchio di quel ragazzo seduto lì e anche di quell’altro
più avanti… ascoltano musica in cuffia, del tutto estraniati dal contesto.
Scendi in piazza, avanzi cinquanta metri, una ragazza cammina fissando il
suo cellulare, tastandolo velocemente e per poco non va a sbattere contro
chi le è davanti! Manderà un messaggio al suo boy-friend che non sente da
dieci minuti… La stessa scena si ripete pochi metri più avanti e ancora nel
bar, dove, in attesa di un caffè, una signorina conversa animatamente col
suo “family”; ma ecco, nella metropolitana, mentre torni a casa, due,
tre, quattro giovani (e non) che parlano del futile con parenti e amici,
senza neanche preoccuparsi di usare un tono più adatto al luogo. E poi, qua
e là, fermi sul marciapiedi o mentre camminano, individui che parlano,
ridono, si accalorano… da soli? No, solo dopo un attento esame, vedi un filo
che pende sempre dall’orecchio (!) e intuisci che il cellulare è nella borsa
o nel taschino, parlano con l’auricolare…
Sono
questi i risultati, a nostro dire sconcertanti, del proliferare dei
telefonini e non solo. No, non siamo contro le nuove tecnologie, siamo
contro le esagerazioni. Oggi chi usa più il cellulare perché gli serve? Al
più, una o due persone su cento! Avere il telefonino, mostrarlo, usarlo, è
moda… e chi non ce l’ha (ma chi non ce l’ha?) è out. Ciò che colpisce
negativamente è l’uso sconsiderato che si fa di esso; non più, appunto, come
mezzo utile, ma come mezzo futilmente indispensabile per comunicare, sempre,
con gli amici e i parenti, per mandare messaggini, per far vedere all’amico
che tu hai il modello più nuovo del suo. Fin quando lo si usa per lavoro o
per far sapere notizie importanti, ben venga il cellulare, ma quando poi
vediamo persone che lo usano tanto per!…
Non
dimentichiamo che l’inserimento del telefonino tra gli strumenti
indispensabili, di uso costante, ha provocato un pauroso calo della parola
scambiata vis-a-vis, un impoverimento dei rapporti umani. Chi dialoga più,
nella metro o nel tram, con chi gli è seduto vicino? Nessuno fa più caso
agli altri o a chi gli passa accanto, perso com’è in una musica assordante o
impegnato a rintracciare qualcuno al telefonino. La moda del cellulare ha
reso più difficile la comunicazione, più complicato il fare amicizia,
favorito la solitudine. Guardiamoci intorno… siamo circondati dai figli
dell’incomunicabilità, lo siamo anche noi… Dunque non diciamo “abbasso il
telefonino”, strumento moderno, simpatico, utile, ma “viva il giusto uso del
cellulare”. Cerchiamo di usarlo di meno, con più cervello. Non
dimentichiamoci di parlare guardando in faccia il nostro interlocutore…
Pubblicato nel mese di Settembre/Ottobre 2000 sul mensile “Proposte di
classe”
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