Tra
le altre cose, Internet è un mezzo di informazione utilissimo e
potentissimo, perché ha realizzato realmente ciò che la TV aveva sempre
promesso ma mai fatto: la comunicazione in tempo reale.
Infatti, navigando in rete, è ormai un gioco reperire informazioni di tutti
i tipi e da tutte le fonti: l’unico ostacolo può essere che la persona e/o
il computer contattato non siano disponibili nello stesso momento, ma
lasciando un messaggio di posta elettronica si può ovviare all’ostacolo
stabilendo un vero e proprio appuntamento in rete, sempre che non si possa o
voglia rivolgersi altrove. In questo, Internet non ha eguali: va oltre le
edizioni quotidiane dei giornali, le edizioni orarie della Tv e della Radio
ed in più rende disponibile un’interattività senza pari. Basti solo un
esempio per tutti: durante la guerra nella ex - Jugoslavia, chi non ricorda
quel quotidiano chiuso dalle autorità serbe che continuò a trasmettere tre
notiziari al giorno via Internet in lingua inglese? Eh già, la lingua
ufficiale di Internet è l’inglese, poiché è la lingua più diffusa al mondo e
come tale è diventata uno standard de-facto in rete. Niente di male, anzi,
questo dà a tutti noi una chance per migliorare le nostre conoscenze della
lingua che, diciamolo pure, sono sempre state abbastanza scarse: è un grosso
problema di noi italiani e questa può essere un’opportunità divertente per
imparare a comunicare davvero con il mondo! Ma comunicare come? Facciamo
attenzione: può definirsi comunicazione una serie di click sul mouse o sulla
tastiera? Certamente sì, se avviene uno scambio di informazioni, ma se
avviene solo un’acquisizione di informazioni?
Chiariamo questo punto: fino a che guardiamo un notiziario o i depliants di
un’agenzia di viaggi o spot pubblicitari o conduciamo ricerche sugli
argomenti che più ci interessano, Internet è senz’altro il sistema più
veloce e più fornito, tanto che in Italia, in realtà, non lo sfruttiamo
neanche al pieno delle sue potenzialità. In effetti, quante persone in
Italia fanno acquisti, transazioni bancarie o simili, on-line?
Da
noi manca questa cultura, perché c’è una naturale diffidenza, mancanza di
fiducia, che nasce sostanzialmente dall’ignoranza e dall’abitudine.
Eppure le cose si stanno evolvendo, lentamente ma inesorabilmente.
Un
esempio per tutti, le chat: oggi è facilissimo conoscersi e “frequentarsi”
in rete e anzi spesso l’anonimato ci dà sicurezza e fiducia al punto che
riesce più facile e persino più piacevole parlare ad uno sconosciuto che non
si vede e probabilmente mai si incontrerà. Ma,… è poi un passo avanti non
avere più bisogno del contatto umano, dell’imbarazzo dell’approccio, del
problema del parcheggio o della fila alla posta, essendo sufficiente
acquistare e/o visitare un luogo, magari anche lavorare, senza uscire dalla
propria casa? Fino a che punto Internet è una porta sul mondo? Dove si
tramuta in un muro di incomunicabilità che può diventare caratterialmente
insormontabile?
Pubblicato nel mese di Giugno 2001 sul mensile “Proposte di classe”
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