Apparentemente, non gli mancava niente ma forse gli mancava tutto. Gli
mancava la felicità, quella felicità fatta di piccole cose, di una vita
semplice, senza il fardello di un cognome importante che non puoi rifiutare
ma che non ti permette di vivere come il signor Rossi.
Molti sognano di essere "figli di..." o di chiamarsi in un certo modo, per
avere tutto quello che non possono permettersi e che credono si chiami
felicità; molti figli di imprenditori, re & C. sono ben felici di esserlo
per i privilegi che hanno dalla vita, molti altri, invece, come Edoardo
Agnelli, avrebbero preferito essere figli del signor Esposito.
E'
risaputo che i soldi non danno la felicità ma aiutano, e molto, a vivere
meglio, però averne tanti, ricoprire una certa posizione, può portare alla
completa infelicità.
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Edoardo
Agnelli |
E'
stato il caso del figlio del più famoso Avvocato d'Italia, appunto Edoardo,
che probabilmente, in un momento di maggiore disperazione, ha deciso di
farla finita con la vita terrena. Davanti a simili tragedie, che ti
perforano l'anima, ci si pongono sempre tanti interrogativi... "Perchè l'ha
fatto? Aveva tutto!". Edoardo Agnelli, unico erede maschio del Presidente
onorario della Fiat, invece non aveva mai accettato di essere un Agnelli; ha
sempre cercato, infatti, di vivere il più possibile lontano dai riflettori e
ha rifiutato di ricoprire qualsiasi carica nell'azienda paterna. Forse,
però, lo stesso non gli è bastato, forse non ce la faceva più a vivere in un
mondo, per gli altri, dorato, forse avrebbe desiderato vivere senza essere
costantemente scortato, forse... a che serve dire tanti forse... Edoardo,
a 46 anni, ha preferito lasciare tutto e tutti.
Certo, gli Agnelli non sono nuovi a tragedie simili. Ricordiamo, solo tre
anni fa, la morte, per una malattia che non gli diede scampo, di Giovanni,
il figlio di Umberto; ricordiamo le morti, tragiche e premature, di tutti
gli Edoardo della famiglia. Una maledizione? Chissà! Quel che viene da dire
è che non solo questa prestigiosa famiglia italiana è stata toccata da lutti
e dolori. Pensiamo solo per un momento alla giovane Vittoria di Svezia,
figlia di re Gustavo, colpita per un periodo da una brutta anoressia, o alla
principessa Carolina di Monaco o alla povera Diana d'Inghilterra...
Vivere in un mondo dorato comporta grossi sacrifici, un sistema nervoso
molto solido e spesso, troppo spesso, non dà la felicità.
Pubblicato nel dicembre 2000 sul mensile “Proposte di classe”
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