Le tanto odiose file al Comune per uno "stato di famiglia" o una
"residenza", la corsa da uno sportello all'altro e poi magari, per un modulo
non compilato, rifare la fila... Da oggi, tutto questo è solo un brutto
sogno. Infatti, i certificati sono andati definitivamente in pensione.
Dal 7 marzo c.a., con l'entrata in vigore del dpr 445/2000, gli uffici
pubblici non possono più richiedere i vecchi certificati ma devono accettare
l'autocertificazione, valida per un gran numero di essi. Grazie alla legge
Bassanini, i cittadini possono auto-certificare, ad esempio: luogo e data di
nascita, residenza, cittadinanza, stato di famiglia, stato di celibe,
coniugato, vedovo o libero, stato di disoccupazione, non aver riportato
condanne penali, non trovarsi in stato di fallimento.
Importante precisare che la presentazione di un documento di identità, quale
può essere la carta d'identità o il passaporto, sostituisce a tutti gli
effetti, a seconda dei dati contenuti, i certificati, ad esempio, di
nascita e residenza. Non si possono auto-certificare invece i certificati
medici.
Ma, in pratica, come si fa l'auto-certificazione? E' sufficiente stilare, su
un foglio, una dichiarazione sostitutiva del certificato e firmarla, senza
autenticare la firma e senza apporre bollo.
L'auto-certificazione deve essere accettata dalle amministrazioni pubbliche e
dai servizi pubblici (come le aziende di trasporti e di energia), possono
invece rifiutarla i Tribunali. Per ciò che concerne i privati (banche e
assicurazioni, ad esempio), va detto che essi hanno la facoltà ma non
l'obbligo di accettare le auto-certificazioni. Va precisato, altresì, che se
qualche ufficio della Pubblica Amministrazione richiede i certificati auto-certificabili (e scusate il gioco di parole...), commette il reato di
violazione dei doveri d'ufficio.
Da dire che, per l'atto di notorietà, ad esempio, è possibile fare una
dichiarazione sostitutiva, firmando l'atto davanti al dipendente preposto a
riceverlo. La firma della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà
va però autenticata.
Per ogni chiarimento al riguardo, comunque, il Dipartimento della Funzione
Pubblica ha ampiamente illustrato sul sito: www.funzionepubblica.it tutte le
novità del dpr 445/2000.
Pubblicato nel mese di Maggio 2001 sul mensile "Proposte di classe"
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