Rivoluzione al Comune, all’Ufficio Anagrafe. Dal 31 marzo, infatti, entrano in vigore alcune nuove normative in merito.

Negli ultimi anni si è constatato come per gli Enti pubblici doveva essere prioritario lo snellimento delle procedure burocratiche. Ormai è consuetudine per i cittadini avvalersi delle autocertificazioni e già da un po' è stata sperimentata la carta d'identità elettronica; provvedimenti, questi, mirati ad offrire un servizio più  rapido ed efficiente all'utenza. E' stato dunque rivisto l'assetto organizzativo e inevitabilmente ciò ha coinvolto anche l'Anagrafe.                                                                       

Dalla fine di marzo, infatti, all'atto della dichiarazione dei nomi, i neo genitori devono tener presenti alcuni cambiamenti. Innanzitutto, si ha la possibilità di scegliere fino a tre nomi per il nascituro.

E' importante poi sottolineare che, in passato,  quando all'Anagrafe, alla voce “nomi”, se ne indicavano più di uno, sulla carta d' identità compariva solo il primo di questi; dal 31 marzo, invece, c’è la sola formula "il nome" e se ne possono mettere, appunto, anche due o tre. In questo caso, automaticamente su tutti i documenti compariranno tutti i nomi indicati. Secondo l'articolo 35, infatti, non si tiene conto della presenza di virgole o altri segni di interpunzione, altresì è prevista l'imposizione di un unico nome anche se composto. Nel caso si verifichi la presenza di interpunzioni tra un elemento e l'altro, ciò non può subire rettifica in quanto non ha valore ai fini dell'ordinamento. Se dunque si dichiarano  i nomi Maria Grazia o Paola Laura Sofia, vengono riportati per esteso sui documenti.

Permane inoltre il divieto di imporre al bambino il nome del padre o di fratelli viventi o di imporre un nome maschile ad una femmina e viceversa, mentre sono ammessi nomi stranieri o nomi indicanti località geografiche.

E’ poi più semplice anche cambiare il cognome. A tal proposito, la valutazione è rimessa al Prefetto, che funge da tramite con il Ministero dell'Interno, al quale va presentata la domanda.

Un cambiamento radicale dunque, che si spera possa ridimensionare i tempi della burocrazia, ma che soprattutto eviti al cittadino di incorrere in spiacevoli trafile dovute a inesattezze ed omissioni nei certificati.

 

Pubblicato nel mese di Aprile 2002 sul mensile “Proposte di classe”

Dati memorizzati:  
ANAGRAFE: E’ ORA DI CAMBIARE I NOMI…
di Monica Fabaro
 

 

 

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