ESTASI
Se amo la sera è perché essa mi avvolge al crepuscolo col tramonto mi porta verso la notte e mi confonde fra le stelle nell’immensità del cielo. Ed oltre il buio intravedo il sole che illumina l’altro emisfero, riesce a scaldarmi col suo calore ed io sto fra la notte e il giorno sospesa nello spazio senza fine, non ho passato, non ho futuro affido me stessa all’oblio e per un attimo non esisto più non ho carne né pensiero, sono immersa nell’infinito.
LA GELIDA CAREZZA DEL VENTO
La gelida carezza del vento Sospinge l’odore del mare che ad ogni stagione muta Preannuncia l’inverno, ora Il buio e il freddo Il sonno profondo degli abissi Conchiglie senza vita ormai Tornano alla riva Come le foglie stanche al suolo Petali caduti del grande oceano Che riempie di sé il mondo e lo Avvolge come un mantello Per allontanare il gelo dai pensieri Assaporo i ricordi… Nel suo caldo ristoro…!
LA VOCE CHE E' IN ME
La voce che è in me È la voce del mare Si adira e si rasserena Così come il suo umore Accarezza i miei pensieri Come il vento fa con le innevate cime Si intona con la malinconia Cadenza costante dei suoi monologhi infiniti Si accompagna al volo degli uccelli Per imitarne il volo Si accomuna ai rumori della notte Per dialogare con le stelle. La voce che è in me Si ascolta nel silenzio Viaggia sui vagoni immaginari della fantasia Non ha biglietti da pagare Né orari, né percorsi La voce che è in me non si placa È la voce del mondo Che mi fermo ad ascoltare Non v’è poesia più grande Più vera di quella che è scritta nella vita.
QUIETE
E’ la brezza che sale dal mare che da sola mitiga il calore del sole Che bacia la mia pelle Mentre gli occhi persi nell’orizzonte sorreggono l’animo proteso all’infinito. Quiete E’ la frescura di secolari rami Che abbracciano la vallata Mentre gli occhi sospesi si inebriano del susseguirsi di quell’immensità. Quiete E’ l’orchestra di grilli e cicale che s’accompagnano alla silenziosa danza del grano maturo mentre gli occhi si tuffano in quell’oceano dorato. Quiete E’ l’ imbrunire del cielo che incontra la sera Mentre gli occhi spiano le stelle che ad una ad una ritornano ad accendersi senza fine!
SULLE RIVE DEL FIUME
Sulle rive del fiume mi sono fermata a guardare le foglie dorate dal tempo d’autunno cadere. Sono rimasta ... ad ascoltarne la voce anch’essa stanca come quelle foglie. Avrei voluto fermare anche il tempo per non dover ritornare ho guardato il cielo stranamente solitario di ali già partite, forse, per dove le foglie non cadono mai… e silenzioso e muto il mio cuore si è fermato a pensare… ma anche i pensieri erano migrati…ma senza meta. Ho lasciato i miei occhi a guardare l’acqua scorrere via come la vita…ero sola vuota e silenziosa come quel cielo stanca e malinconica come le foglie. Mi sono fermata sulle rive del fiume e soltanto le lacrime, ho trovato ad accompagnare le foglie, cadevano insieme per, insieme, morire…!
Ho camminato fino alla cima più alta di queste montagne sconosciute e ho aspettato l’abbraccio forte della notte affinchè lasci i pensieri riposare. Sola nel tacito sentire dell’oscurità… un pensiero soltanto, continua a vagare insonne… freme e scalpita, come destriero impazzito : duplice sentire dal mondo dei ricordi invade il cielo già, ormai, prigioniero di stelle… una sensazione tanto carica di vita da renderlo simile al presente e un gelido deludente risveglio da un sogno tanto vero da sembrare realtà! Sola, prigioniera delle stelle , vorrei riposare sulla luna!
Pensieri…! Riponete le sacri vesti e scendete dall’altare dei ricordi indossate abiti nuovi intessuti di realtà. Ove l’amore è cieco la ragione fa luce tardi, ma operosa, non si stanca perché se l’amore tace, la sua voce non si placa, e seppur sottile e fioca grido diviene nel cuore, e soffio per spegnere tutti i ceri consacrati al passato.
UN BACIO
Un bacio, come un sigillo sul passato… un plico chiuso da consegnare al tempo… per spazzare via i ricordi che tornano, come gatti randagi a rovistare nella mia cucina in cerca di cibo. Un bacio nella notte, per incalzare il passo, che mi porti, lontano da questo vento forte che mi ricopre di foglie morte… lontano, ovunque ma non qui, per spazzare via l’amore, che si posi ovunque , ma non qui!
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