Entra nella hall dello stupendo Hotel Paradiso di Napoli e mi saluta con un sorriso,  prima di venirmi incontro, cortesissimo, scusandosi  per avermi fatto attendere pochi minuti. Il suo ritardo è dovuto ad un motivo valido quanto spiacevole, una denuncia ai Carabinieri per una rapina subìta in nottata, nel cuore di Napoli, da un gruppo di balordi che sporcano l'immagine della nostra città, anche agli occhi di chi, come lui, oltre a essere un personaggio pubblico, è un vero signore che, con una classe e un'intelligenza uniche e seppur ancora scosso dall'episodio, sottolinea che queste cose possono capitare ovunque...
Massimo Giletti è così. Lo vedi in TV e ti rendi conto del suo essere sensibile, vero, non costruito; lo incontri di persona e l'impressione è confermata in pieno. Massimo è uno "normale", come si definisce lui, un normale che rende grande la TV che fa con la sua professionalità e la sua serietà ed è quando si conoscono persone come lui che ti rendi conto che la televisione non è solo un carro di replicanti, buoi e burattini.

Ecco a voi il mio lungo e piacevolissimo parlare con Massimo Giletti, disponibile assai più di tanti vip (per così dire) pieni  solo di fumo!

- Mi dispiace per quello che è successo, Massimo… Vorremmo non essere napoletani, in momenti come questi...
-
Ma no... Questa è la vita…

- Beh', questa domanda suona un po' stonata, a questo punto… Visto che sei qui per il "Premio Troisi",  ti chiedo del tuo rapporto con Napoli e i napoletani…
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A me piace moltissimo Napoli e fin da ragazzino ci venivo... Io sono un po' del Sud, mentalmente, non sono un torinese puro. Poi succedono gli imprevisti, come la rapina di stanotte,  ma… potrebbe succedere da qualsiasi altra parte.

- Un po' a sorpresa si è saputo che, da settembre, non sarai più alla guida de "I fatti vostri". Questo  perché si è incrinato il rapporto con Guardì o perché hai voglia di confrontarti con qualcosa di nuovo?
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No... se uno lavora sette anni con la stessa persona, il rapporto non può che essere più che ottimo. Nella vita, però, bisogna anche saper rischiare, proporsi con qualche cosa di nuovo, bisogna aver rispetto per la gente. Io da cinque anni entro quotidianamente nelle case di tutti gli Italiani, quindi... e poi  non vorrei diventare la macchietta di me stesso.

- …quindi, per un po' di tempo lascerai la squadra di Michele Guardì…
-
...lascio il video… - afferma Massimo a sorpresa - Sì, perchè devo pensare a progetti nuovi. Con Guardì ho un ottimo rapporto, tanto è vero che condurrò "I fatti vostri" da marzo 2002 fino alla fine, non si interrompe il rapporto con lui...

- Tu sei arrivato in televisione come giornalista, prima di approdare al giornalismo più soft, con giochi e ospiti. Ti piacerecce ritornare al giornalismo puro,  tipo telegiornale?
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Eh', eh' ! - E' un assenso convinto la sua risposta – Telegiornale non credo; mi piacerebbe però fare approfondimento, programmi molto più vicini al giornalismo… Io non credo più tanto a questa dicotomia, a questa separazione netta. Non è più questa  la TV di oggi, si  possono tentare di fare programmi che abbiano più momenti. In questo, "I fatti vostri" è stata una grande scuola.

- Rimanendo in tema, il giornalismo è un mondo che affascina molti giovani. Tu rifaresti tutta la strada che hai fatto? Ne vale veramente la pena lavorare in questo campo?
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Beh', io sono un'esperienza più unica che rara… la storia mia è un po' una fiaba. Oggi sconsiglierei a un ragazzo di percorrere la mia strada… perchè è impossibile. Io sono partito telefonando a un centralino della Rai, poi ho condotto per cinque anni uno dei programmi più visti della televisione!  Bisogna crederci, tentare se si ha la passione  ma porsi dei limiti di tempo… Se non ce la fai entro due anni, devi rassegnarti e tentare altre strade. E' giusto provarci, però è una chimera... Ci sono troppe difficoltà.

- Secondo te, un giornalista qual è la dota più importante che deve avere?
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L'onestà intellettuale.

- Un big della televisione come giudica la televisione di oggi? Dal "Grande fratello" ai programmi fotocopia, urlati…
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Io… non amo esprimere giudizi su un certo tipo di televisione, perché… - Massimo fa seguire un lungo silenzio... 

- …hai paura di parlare...
-
…no, no, io non ho mai paura di dire le mie idee. Mi vergogno profondamente che la televisione produca dei programmi… utilizzando personaggi falsi! Io ne avevo uno contro che faceva man bassa di attori di strada, per proporre  cause, litigi… Sono un po' stanco di questo tipo di televisione, che alberga anche in Rai, purtroppo, in alcuni casi. Va combattuta, perché viene meno la credibilità di tutti. E poi "Il grande fratello"… Io sono contrario alla globalizzazione del sistema TV… ci stanno proponendo programmi "format" che sono piazzati in tutti i Paesi e hanno la tendenza a omologare il pubblico in basso. Io sono per una televisione che serva a far riflettere e a crescere e…  "Il grande fratello", che è stato spacciato per un nuovo tipo di TV, non è altro che un voyeurismo visto e rivisto. E ogni nuova edizione sarà sempre peggio, perché per attirare nuova audience stuzzicheranno in tanti modi le fantasie di chi lo guarda. Non credo sia un esempio, soprattutto perché si insegna e si manda questo messaggio…  chi è incapace di fare qualsiasi cosa, con un programma può diventare una star. E questo è un messaggio pessimo!

- Tu, che del mondo della televisione sei  un cardine, quale credi sia la dote principale che più manca a tanti che oggi fanno televisione…
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Io non sono un cardine -sottolinea Giletti con innata modestia - Sono una persona che fa un lavoro col massimo della professionalità e… credo che manchi molto l'autoironia. Il rischio di chi fa oggi televisione, con questi contratti miliardari, è di perdere un po' il senso della realtà, il rapporto con la gente. Ecco, a me piace molto Napoli perché io cammino per la strada, parlo...  non ho nessun problema a stare con la gente. Ieri, al "Premio Troisi", mi dicevano… "Sei l'unico che circola senza guardie del corpo". Io sono uno normale e spero di rimanere così, anche se la televisione cambia…

- Il regista Massimo Giletti che tipo di programma farebbe? Ci hai mai pensato?
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Sì! Ho un programma, nella mia mente, che riguarda proprio la Campania. Non ne voglio parlare, perché è un grande progetto, che sarebbe anche innovativo dal punto di vista  televisivo. Lo vorrei fare come regista…

- Ci sono buone probabilità?
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Mah',  spero di parlare con le autorità cittadine e trovare un appoggio per fare… un evento televisivo, una grandissima serata evento, che porti uno dei più bei posti della Campania in tutto il mondo. Mi piacerebbe molto.

- In tanti anni di carriera hai incontrato tantissimi personaggi e hai ascoltato tantissime storie. Qual è l'episodio o la persona che non dimenticherai mai più?
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Eh'! Io ho fatto 1000 puntate de "I fatti vostri",  quindi 3000 interviste e a "Mattina in famiglia" ne ho fatte 500-600…

…poi hai presentato anche "Telethon"…
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…"Telethon"… Io ho affrontato qualsiasi intervista come se fosse la prima volta. Non so come mai, ma negli occhi… ho sempre non un'intervista ma una vecchietta - avrà avuto 80 anni - che venne a "Telethon"  personalmente a portarmi 13.000 lire, in un sacchetto con una busta bianca. Ecco, questa è l'Italia in cui credo.

- Il personaggio Massimo Giletti lo conosciamo tutti… buono, dolce, simpaticissimo, professionale appunto. Ma Massimo Giletti come si vede? Che quadro faresti di te?
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Faccio un quadro soddisfacente dal punto di vista lavorativo, un po' meno dal punto di vista personale. Io sono molto solitario, a differenza di quanto uno possa pensare. Vivo tranquillo, sereno nella solitudine, forse perché sono a contatto con mille persone tutto il giorno e quindi questo fa sì che nella vita privata, nei rapporti d'amore, non abbia tanta continuità. Sono così, vivo in modo particolare. Credo di non scoprire nulla dicendo che spesso le persone che vivono in mezzo alla gente, sono più sole delle altre. La solitudine non dipende dai ruoli ma dallo stato d'animo. Io vivo con grande serenità la mia solitudine perchè la riempio di libri, di pensieri... amo star solo a pensare.

- C'è una cosa di te che non si è mai detta e che ti piacerebbe si sapesse?
-
Mi piacerebbe che la gente mi conoscesse davvero. A volte, soprattutto i critici televisivi, parlano di te e non t'hanno mai conosciuto, mai fatto delle domande per capire se quello che vedono corrisponde a quello che sei in realtà o viceversa, perché la televisione è bellissima ma è uno strumento pericolosissimo, va filtrata con grande attenzione. Ecco, mi piacerebbe che chi scrive di televisione o parla di te, ti conoscesse prima.

- Il tuo rapportarti agli altri è cambiato da quando avevi 20 anni ad oggi?
-
Beh', insomma, ormai ho 40 anni, qualcosa sarà cambiato! Però...  io sono molto aperto, solare, mi ritengo uno che ha bisogno quasi del contatto fisico nel rapporto con gli altri. Non è cambiato molto il mio modo di essere con la gente. Certo, oggi sto più attento perché sono un personaggio pubblico, quindi certe cose che facevo da ragazzo non le posso più fare. Mi sento un po' più limitato.

- Appunto, col lavoro che fai, riesci a coltivare una vera amicizia?
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Mah', i due miei migliori amici sono un mio compagno di banco che fa oggi il magistrato e un altro che lavora in Inghilterra. Sono rimasti loro. Non ho creato nuovi legami, perché ho sempre un po' timore che la gente cerchi Giletti e non Massimo. Ci vado molto cauto.

- Quando ti fermi a pensare, su che cosa rifletti?
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Su… eh', questo è anche uno dei motivi che mi ha spinto un po' a fermarmi… - mi confida Massimo - è la qualità della vita, il correre. Noi viviamo in una Società dove la tecnologia, che avrebbe dovuto darci più tranquillità, ci ha dato ancora più ansie. Corriamo più di prima e non assaporiamo la vita, i suoi valori, non abbiamo più voglia di parlare con gli altri, ascoltare! Ecco, io mi son fermato anche per questo, per riscoprire la vita.

- Tu hai 40 anni, sei sempre circondato da belle donne, non ti sei mai sposato. Perché hai paura del matrimonio o perché non hai mai trovato la compagna giusta?
-
No, non credo. Il maschio, soprattutto, si fa questo alibi… non ho trovato la donna giusta. L'uomo deve avere il coraggio di dire "Non sono pronto per avere un rapporto serio"! Io vivo serenamente, non c'è scritto da nessuna parte che tu ti debba sposare...  Certe cose o le senti o non le puoi fare, perchè  se no sbagli. Questo credo spieghi anche  un po' la marea di divorzi di oggi. Io oggi vivo sereno. Se un domani cambierà la mia vita, deciderò. Credo molto nel matrimonio e i passi importanti vanno meditati.

- La qualità principale che deve avere una donna, affinché possa esserti amica  e  compagna...
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La dolcezza, l'intelligenza e… devo provare una grande attrazione fisica. Devo sentirla, proprio a  livello di feeling.

- Chi è il personaggio pubblico, tra i tanti con i quali hai lavorato, che più ricordi con affetto, che più ti rimarrà dentro...
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Guarda, ho avuto una bellissima soddisfazione a lavorare con Valeria Mazza, quando abbiamo fatto  "La grande occasione", la scorsa estate. Ho scoperto che è una ragazza dolcissima, serena, tranquilla e anche brava, infatti ha fatto anche "Scommettiamo che".  Con i compagni di viaggio, devo dirti sinceramente, ho sempre avuto grandi rapporti… Rita Dalla Chiesa su tutti, per il feeling a livello di testa che ho con lei, ci capivamo con lo sguardo. E' una persona eccezionale.

- Parlando del tuo domani, credo tu non abbia ancora progetti ben definiti. Comunque, ti vedi più come conduttore, come autore, eventualmente regista?
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Credo che oggi il conduttore debba essere anche un po' autore, deve prendersi delle responsabilità. Io sono uno che se le è prese, sono sempre andato a braccio nelle mie interviste. Concordavamo con gli autori i copioni ma poi si andava a braccio. Oggi chi va in video deve cercare di avere una buona squadra di autori. Io sono stato molto fortunato perché ho sempre avuto un buon team, Guardì è un ottimo punto di riferimento.

- Comunque, per il prossimo futuro rimarrai un po' lontano dal video…
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Mah'… I progetti ci sono, realizzarli non sarà facile. Quello che vorrei fare subito, mi piacerebbe molto, è lavorare a questo progetto per la Campania… oltre all'edizione di "Telethon"…

- …rifarai  quindi "Telethon"?
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Sì, non posso non farla, ci credo. Visto quello che ha fatto anche per Napoli...  il nuovo Centro di Telethon a Napoli - il primo del Sud per la ricerca - è figlio del lavoro che abbiamo fatto noi. Ogni tanto sento dire dalla gente che ha paura di aiutare, perché chissà dove vanno a finire i soldi. Napoli può essere contenta perché è stato realizzato un Centro che vale circa trenta miliardi, è un progetto che si può toccare con mano. E poi quest'idea… ci tengo molto a questo progetto che riguarda la Campania. Non voglio dir nulla, ma mi piacerebbe davvero realizzarlo!

 

Pubblicato nell’Agosto 2001 sul mensile “Proposte di classe”

 

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