Nella nostra Italietta di poche certezze, una delle poche che abbiamo è il
Festival di Sanremo!
Ogni
anno, tra il finire di febbraio e l’inizio di marzo, ci si mobilita per una
settimana (senza contare il parlare di prima…) per sapere chi vincerà il
Festival della canzone, e non solo…
Da
vero fenomeno di costume, quale è diventato, infatti, Sanremo fa parlare di
sé non solo per le sue canzoni, ma per tutto quel che vi ruota intorno.
Anzi, molto spesso si parla assai più del contorno che del cuore della
manifestazione, ossia le canzoni. Dai presentatori agli ospiti, dagli abiti
alle cosiddette vallette… tutto fa discutere, tutto è nell’occhio del
ciclone, tutto è sulla bocca di tutti.
Sono
belle le canzoni di Sanremo? Perché nella perla della riviera ligure a
vincere è sempre (o quasi) la canzone classica, di facile presa sul pubblico
e non quella dalle sonorità più moderne, più gradita ai giovani? Anche di
questo si parla ogni anno e, al 52° Festival, svoltosi dal 5 al 9 marzo
scorsi, la tradizione è stata ampiamente rispettata, con la vittoria dei
Matia Bazar, che hanno presentato il brano “Messaggio d’amore”. Al
secondo posto, si è classificata Alexia, con “Dimmi come” e al terzo Gino
Paoli, che ha messo un po’ tutti d’accordo, con la sua “Un altro amore”.
Un
Festival, quello di quest’anno, ritornato al vecchio splendore, con il
ritorno al comando (e all’organizzazione) di Pippo Baudo, che, bisogna
ammetterlo, da gran maestro della televisione quale è, ha davvero fatto un
buon lavoro. L’unica pecca, se così si può dire, la scelta delle vallette.
Non ci riferiamo alla bellezza, in quanto Manuela Arcuri e Vittoria
Belvedere (che hanno fatto compagnia a Baudo sul palco dell’Ariston) belle
lo sono e indiscutibilmente, come pure lo erano gli abiti, di Valentino e
Armani, che hanno indossato; nemmeno critichiamo la scelta di prendere due
donne italiane, anzi… bravo Pippo, nel riportare a Sanremo due ragazze che
perlomeno conoscono l’italiano. Quello che non è andato in Manuela e
Vittoria è stato l’ estremo rimanere al loro posto, il non farsi coinvolgere
più di tanto, la loro freddezza. Due belle statuine, insomma! Due belle
donne, che si sono fatte ammirare sulla passerella di Sanremo, che hanno
recitato a puntino il loro copione e… stop. Più che altro, due attrici
(quali in realtà sono)! E se per i prossimi anni, caro Baudo, si pensasse a
due bellezze nostrane che magari sono presentatrici per mestiere?
Ma
passiamo alle canzoni. Oltre ai primi classificati, la vetrina sanremese
quest’anno ha proposto un ampio ventaglio musicale, dal classico (appunto i
Matia e Paoli, oltre a Reitano, Fiordaliso, Ruggeri) al semi - lirico (con la
Giordano e Safina) al moderno (con Grignani, Renga, Silvestri, Timoria,
Alexia). I Matia Bazar hanno sollevato molte critiche, per la loro vittoria
(la canzone classica che vince e poi non vende… non rispecchia i gusti del
pubblico…). Che poco piacciano è da vedere, visto che il loro brano, seppur
non nuovo nel genere, è la classica melodia che incanta gli Italiani, con
la bella voce, di ampio respiro, della Mezzanotte, e si sa che le sonorità
classiche colpiscono i più al primo ascolto. E poi diciassettemila e passa
voti (se vogliamo credere a giurie regolari…) qualcuno glieli avrà pur dati!
Ma è innegabile, visto l’ottimo piazzamento di Alexia (discotecara
dall’ottima vocalità), che anche il nuovo fa breccia a Sanremo.
Senza contare che alla fine il vero vincitore (da un certo punto di vista)
lo daranno le vendite…
Ad
esser sinceri, un piccolissimo dato in tal senso già si può anticipare e un
po’ sorprende (come capitato tante altre volte, d’altronde). A Napoli,
infatti, ai primi quattro posti, nelle vendite dei CD, figurano Gianluca
Grignani, Daniele Silvestri, Nino D’Angelo e Patty Pravo. Abbastanza
distanziati, i vincitori Matia. Tra i giovani, stanno vendendo bene la
seconda classificata Valentina Giovagnini e il napoletano Fiorellino, un po’
meno la vincitrice Anna Tatangelo.
Ma
sono dati molto approssimativi. Nessuna conclusione è possibile trarre,
bisognerà attendere infatti il responso definitivo del mercato discografico,
fra qualche mese, per constatare se questi risultati saranno o meno
ribaltati.
In
attesa del 53° Festival di Sanremo…
Pubblicato nel mese di Aprile 2002 sul mensile “Proposte di classe”
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