Molto spesso le realtà locali sono ignorate o poco aiutate dagli organi
amministrativi e poco conosciute dai cittadini.
Sul
territorio di Portici ed Ercolano, brilla una stella destinata a "volare
alta" nel cielo, per le sue iniziative meritevoli a favore dei disagiati
psichici, una stella non ancora del tutto illuminata dal sole. E' per questo
che il nostro giornale ve la fotograferà nei dettagli, per regalarle uno
squarcio di luce, affinché essa possa esser d'aiuto a sempre più persone.
L'associazione porticese "Volare alto" (la stella che vi
illustreremo) è nata per aiutare i malati psichici.
La
sua Vice-Presidente, la dottoressa Tina Ruggiero, che abbiamo
incontrato nella sede di Portici, gentilmente, con le sue parole, ci ha
permesso di entrare a fondo nel "chi è" dell'Associazione.
-Dottoressa Ruggiero, può dirci innanzitutto quali gli scopi
dell'associazione "Volare alto"?
- Allora, l'Associazione è nata da gruppi di auto-aiuto, un lavoro di
prevenzione, avviato due anni fa, che abbiamo fatto con le famiglie di
utenti un po' più gravi. Abbiamo finito, poi, con un primo gruppo e abbiamo
iniziato con un secondo gruppo di parenti. Terminato poi il servizio come
Centro di salute mentale, c'era la necessità di consociarsi, per lottare
contro il pregiudizio che c'è per i malati mentali, per sensibilizzare un
poco l'opinione pubblica e l'amministrazione locale, non molto presente,
lavorare con loro per offrire una qualità di vita migliore. Il Dipartimento
di salute mentale è in attesa di una sede dal lontano '87! E' stata
individuata, la dovremmo avere però non l'abbiamo mai. La sede sarà a metà
strada tra Portici ed Ercolano, perchè il Centro di salute mentale lavora
sui due distretti, che raggruppano 150.000 persone. Quindi, ora, siamo
appoggiati alla "Casa Materna" (a Portici, al corso Garibaldi, 235 -
telefono: 081/5509500) e sopra c'è la "Casa famiglia".
-
Quando e grazie a chi è nata l'Associazione?
-
"Volare alto" è nata, in questa sede, da febbraio, principalmente per la
necessità dei parenti degli ammalati. Il Direttivo è formato da nove
persone. Sette sono parenti di malati... la Presidente, ad esempio, la
signora Annamaria Zinno, è mamma di un utente. Solo due operatori
esterni (su nove) fanno parte del direttivo, vale a dire la sottoscritta,
che è la Vice-Presidente e un'infermiera, che fa il revisore dei conti. Noi
siamo operatori del Centro di salute mentale.
- I
pazienti possono essere anche ospitati qui?
-
No, no. Questa è la sede del Centro di salute mentale e, al piano di sopra,
c'è la "Casa famiglia", per gli ex-ospiti dell'ex-ospedale psichiatrico. Qui
c'è l'ambulatorio, si fanno le visite, le psicoterapie, la riabilitazione.
Poi si fa attività teatrale, canto, c'è il laboratorio di ceramica, tutta
una serie di attività.
-
L'Associazione, mi pare di capire, non è finanziata da nessuno...
-
No. Ci auto-finanziamo. Non siamo ancora iscritti agli Albi comunali, fin
quando non lo faremo dobbiamo attingere i fondi dall'Associazione. Per
accedere ai finanziamenti regionali, c'è bisogno di un anno di attività,
quindi ci iscriveremo l'anno prossimo. Abbiamo il merito di far lavorare
qualche utente che è in grado di farlo. La programmazione di quest'anno,
però, è rivolta soprattutto a sensibilizzare l'opinione pubblica, a farci
conoscere...
-
...e avete avuto risultati in questo senso?
-
Sì. Domenica 17 giugno, per la prima volta, abbiamo distribuito degli
opuscoli, con due gazebi nelle piazze di Portici e di Ercolano. Ci hanno
aiutato dei parenti e degli amici degli ammalati ed è andata abbastanza
bene. Anche questo è un atto di sensibilizzazione verso il territorio... In
altri tempi, i parenti mai avrebbero pensato di mettersi in discussione! Ma
far sapere che si ha a che fare con questo problema è importante. Se siamo i
primi a combattere il pregiudizio e a non avere prevenzione tutto diventa
più facile...
-
Quanti pazienti riuscite ad assistere?
-
Come Associazione non abbiamo ancora iniziato, ma abbiamo già 115 iscritti.
Se si pensa che siamo partiti a febbraio e che le iscrizioni le abbiamo
iniziate a raccogliere ad aprile... mi pare un buon numero. Non sono tutti
pazienti ma sono anche amici, operatori del Centro... Per l'anno prossimo,
pensiamo di partire anche con l'assistenza domiciliare, per aiutare i
pazienti più gravi. Speriamo, per dicembre, grazie ad una serie di attività
che abbiamo avviato, di riuscire a raccogliere la cifra necessaria per
comprare un pulmino.
Verso settembre - ottobre, organizzeremo delle manifestazioni sportive; poi
abbiamo istituito quattro borse di studio, intitolate al dottor Gentile, il
nostro medico che fu ucciso un paio d'anni fa da un paziente... Sono borse
di studio riservate a studenti dell'ultimo anno delle Superiori, i quali
faranno un tema inerente il disagio psichico. E ancora, faremo diverse
uscite per gli ammalati, anche con persone del territorio, perché la nostra
non è un'Associazione di parte. Non vogliamo assolutamente chiuderci; tutto
quello che facciamo è integrato col territorio. Insomma, abbiamo parecchie
cose in cantiere e speriamo di poter aiutare ed essere vicini a sempre più
malati.
Pubblicato nel mese di agosto 2001 sul mensile “Proposte di classe”
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