ASCOLTANDO...
Un pugno di note dolenti mi entra nel cuore e la mente, l'anima, il mio corpo si espandono nell'aria e se ne vanno
Raggiungono siti lontani mete mai pensate e il viaggio continua senza soste e nel cuore entra e prorompe un impeto d'amore...
E le parole vanno con le note sull'eco di musiche lontane, e si confondono con l'etere e l'universo intero, col suono dei tamburi, lo schiocco delle nacchere, le corde dei violini.
LA FENICE
Uscir fuori dal mondo senza amore, pianti, senza niente. Voglio star sola coi miei sogni vecchi voglio star sola, fermare i miei pensieri. Nascondermi in cima a una montagna oppure vivere in anfratti oscuri. E la luce, la luce che ferisce l’anima non lasciatela entrare per favore, chiudete le porte, le finestre, chiudete il cielo azzurro sopra me! Del mio buio, della mia tristezza mi ciberò e poi raggiunto il fondo come la fenice io rinascerò!
PAURA
Sotto il casco guardo fuori al di là delle case e dei balconi. Sarà chiaro l’orizzonte un giorno? Mille auto passano rombando, clacson, trombe, ruote che stridono in frenate brusche. C’era un bimbo, là in mezzo alla strada negli occhi sgranati, uno sguardo impaurito. Tutto risponde a irragionevole senso di fretta. Mi chiedo perché… ha senso il tempo? Più tardi verrà sera e poi la notte… e avrò paura. Mi chiuderò in casa, sbarrerò le finestre e attenderò. Senso d’angoscia che mi prende a tratti, no, non uscirò IO HO PAURA! Strade colme di gente indifferente, vicoli bui, maleodoranti, ostili. Dal fondo della strada una sagoma emerge, barcollante e ubriaca, puzzo di vino scadente, di tristezza e morte, il ghigno in viso si trasforma in pianto… cade! Rimane lì inerte a un angolo di via e chiede aiuto. Solo uno sguardo vago gli regali, un istante di sgomento… No, non ti fermerai, qualcosa ti attende e tu hai fretta… o è paura!
IL GORGO
E il gorgo ingoiò senza parere il mio fragile corpo cerchi d’acqua intorno ai miei pensieri. Del mio lontano ieri solo ombre fugaci e nulla più nella mente ronzìo di cose andate nei tuoi occhi il mio oggi e il mio domani. Sentimento, pazzia dentro di me nel pozzo scuro tu cadi insieme a me, le mie mani tese verso l’alto guardatele, prendetele, salvatemi …………………………………………. Lasciatemi cadere, non son sola stringo le braccia forte intorno a lui nel pozzo scuro perdendoci ci amiamo l’acqua chiusa sui nostri corpi avvinti domani insieme al sole risorgeremo ancora.
MORTE DI UN AMORE
Un colpo al petto dato senza scopo un intervento senza anestesia una partita che non chiude in pari un piano-studi che non comprende te! Ci vuol poco per uccidere un amore!
SCIAGURA
Vite innocenti troncate senza colpa, di botto il riso tramutato in pianto panico e stupore sui loro volti ingenui! Poveri bimbi povero chi resta basteranno le lacrime del mondo ad asciugare il pianto di chi non ha più il figlio? Come son piccoli i miei piccoli guai come son niente le mie stupide lacrime con le lacrime d’un genitore affranto! Undici piccole bare un velo, un mazzo di fiori e la vita prosegue: per chi è morto pace ed innocenza per chi è rimasto anni bui di sofferenza immane!
QUELLA FARMACIA…
Quella farmacia che sa un po’ d’antico echi di vita non vissuta Dietro al banco lucido di legno c’è lui… occhialini su occhi un tempo belli ora tristi, certo nostalgia capelli pochi, radi e immacolati! Sere d’inverno quattro chiacchiere intorno ad un braciere profumo di castagne e carbonelle. Ed ora solo, guarda tutt’intorno lo sguardo smarrito, spaventato, chissà dietro l’angolo chi c’è! Moto che passano rombando, il calessino ora… eh’… chissà dov’è! …Quella farmacia che sa un po’ d’antico… odore di muffa fra pagine sbiadite quella vita ormai non c’è più peccato che io non l’abbia mai vissuta!
SOLA
Mi sento sola …Cielo! Che tristezza! Andar nelle strade girare camminare, ed esser sempre sola. Non aver nessuno a cui parlare, star morendo di malinconia e non aver nessuno che sol con uno sguardo ti ridia la vita. Circondarsi di gente sciocca e inutile che quando ti vede ti fa festa, ti soffoca con futili domande e scoprire che in fondo in fondo al cuore / dei tuoi pensieri non gliene importa nulla… …e sentirti così sempre più sola, Gran Dio! Ma com’è triste!
DORMI
Quando non vuoi soffrire, quando non vuoi pensare, quando non vuoi far niente… Dormi! Se ti senti tremendamente sola, se ti sembra che il mondo t’ha scordato, se non hai qualcuno a cui parlare… Dormi! Quando piangi e sei senza un amico quando i tuoi occhi son stanchi della luce quando ti viene voglia di morire… Dormi! Dormi sì, perché dormire a volte ti fa sembrare il mondo tutto rosa, chiudi gli occhi sul mondo e sulle cose, e per un’ora o sol per poche ore lui sarà via dai pensieri tuoi ed i tuoi occhi allor non piangeranno!
2 NOVEMBRE
Ogni anno, in questo giorno, in tutta Italia una fervida prece s’alza al cielo, oggi è il giorno dei morti: è il 2 novembre. In lenta processione tutti assorti / si va muti all’ultima dimora si porta un fiore, una lacrima, un saluto a coloro che non hanno vita. E laggiù nel triste campo santo dormono da soli il sonno eterno. Riposano tranquilli sul loro letto di terra incolta e brulla sotto un tetto di sole, oppur di stelle, sotto una croce di freddo estraneo marmo. Una mamma in lungo velo nero singhiozza e prega accanto ad una tomba stringe al petto squassato dal suo pianto la foto ancor nuova d’un bimbetto bruno. A tratti, con gesti frenetici e convulsi aggiusta un fiore che il vento vuol portare e piange, e guarda la foto del suo amore e si china a baciar la terra bruna che nasconde ai suoi occhi il suo tesoro. Poi alza lo sguardo verso il cielo, e dalle labbra livide, tremanti, s’alza chiara una fervida preghiera: “Signore tu hai voluto il mio figliolo; hai voluto la sua vita, il mio sorriso, ed io non mi ribello, sol ti prego, chiama me pure nel Tuo regno celeste e dammi quella pace che Ti chiedo!” E all’improvviso in cielo non vede più le nubi, l’azzurro di quel ciel diventa d’or, e mentre le sue mani tende in alto, un sorriso radioso è sul suo viso; poi prima di giacer nel sonno eterno, la bocca pian si schiude, e due parole, che son vita, speranza….. il suo domani; le sgorgano dal cuore “Figlio vengo”!
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